Programma elettorale e di governo del candidato sindaco Rodolfo Ziberna e della coalizione che lo sostiene

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DA CITTÀ DEI MIGRANTI A CAPITALE DELLA CULTURA

Il 2017, anno della mia elezione e inizio del mandato della nostra Giunta e Maggioranza, sembra ieri ma anche lontanissimo nel tempo. Un altro mondo.

Cinque anni fa eravamo nel pieno di una crisi economica che attanagliava il Paese e ovviamente anche Gorizia. Poche risorse a disposizione del Comune e molte tensioni derivanti da anni di un governo regionale della sinistra che aveva soppresso anche la provincia isontina, sottratto i Musei provinciali al territorio, chiuso il Punto nascite e riempito Gorizia di richiedenti asilo! Gorizia era agli “onori” (si fa per dire) delle cronache nazionali e straniere per la moltitudine di immigrati che bivaccavano nella Galleria Bombi, come se si potesse ospitare persone al freddo e in quelle condizioni igieniche e sanitarie! Solo ad una certa sinistra questo poteva andare bene, mentre noi chiedevamo che se ne facessero carico il governo nazionale e l’Europa. E grazie al cielo che il sindaco che mi aveva preceduto, il grande e compianto amico Ettore Romoli, era riuscito a tenere testa a queste politiche scellerate.

Il mio primo impegno è stato quello di abbattere largamente la presenza di richiedenti asilo a Gorizia. E così è stato, grazie alla sempre proficua collaborazione con prefetto e questore.

Non è stato facile ma, grazie a Dio, siamo riusciti a cambiare le cose e oggi, a distanza di 5 anni, non si parla di Gorizia per gli immigrati ma per essere diventata, insieme a Nova Gorica, Capitale europea della cultura 2025 e viene citata spesso con orgoglio nei discorsi ufficiali del Capo dello Stato mentre ci sono Università che inseriscono nei loro master lo studio del “modello Gorizia”.

Un grande risultato che è arrivato proprio mentre stava deflagrando quella bomba che, purtroppo, fa sentire ancora oggi i suoi effetti: il Covid 19. Era il 29 febbraio 2020, un sabato, tardo pomeriggio quando mi venne comunicato che l’epidemia aveva raggiunto anche Gorizia e rammento come fosse ieri di aver immediatamente convocato per l’indomani mattina, domenica, la Giunta comunale per affrontare un subdolo “nemico” di cui conoscevamo ben poco e che mai avremmo immaginato potesse essere così devastante. Sono stati due anni terribili, che hanno segnato tutti. Sia coloro che lo hanno contratto che famigliari e amici. Dovremmo fare un monumento al personale ospedaliero ma anche a chi comunque ha lavorato per assicurare servizi essenziali. Il Covid 19 ha impattato in modo terribile sulla nostra economia: attività commerciali, artigianali, imprenditoriali chiuse con titolari e dipendenti a casa, senza sapere se sarebbero riusciti a riaprire e come nel frattempo avrebbero fatto a sopravvivere.

Non ci abbiamo pensato due volte e tutto ciò che un Comune poteva fare lo abbiamo fatto. E per primi nella nostra regione. Ma c’è qualcosa che più di ogni altra ricordo di quei giorni, la vicinanza con i miei cittadini, con i Goriziani. Ci siamo presi per mano e non ci siamo staccati finché la fase più critica non è stata superata. È stato qualcosa di straordinario che ci ha aiutato ad avere meno paura perché ha fatto capire che la città, unita, sa affrontare ogni problema, piccolo o grande che sia. E, in quei drammatici momenti, nessuno è rimasto solo. Nessuno è rimasto indietro. Penso che dovremmo essere tutti molto orgogliosi di come abbiamo affrontato questo terribile problema, dando prova di essere una grande comunità.

Pensavamo, ad un certo punto, di esserne usciti ma così non è stato e abbiamo dovuto imparare a convivere con la malattia ma anche con le sue conseguenze che hanno provocato, a livello internazionale, nazionale e locale, spaccature sociali e nuovi problemi economici. Tutti noi abbiamo qualche amico o parente contrario ai vaccini e sappiamo che non è stato facile per nessuno il confronto e il rispetto delle altrui convinzioni ma sono certo che, dove non sono prevalse aggressività e voglia di imporre il proprio pensiero, questo è stato possibile e ora c’è assoluto bisogno di una ricomposizione sociale che ci consenta di impiegare tutte le energie possibili per ripartire, ma, soprattutto, per affrontare tutti gli ostacoli che frenano questa ripartenza. Alcuni di questi ostacoli sono riconducibili al Covid 19 e altri, ad un altro evento devastante, la guerra in Ucraina, situazioni che hanno fatto schizzare alle stelle i costi delle materie prime per realizzare le opere pubbliche e dell’energia, gravando su famiglie e imprese, ma anche sul Comune che si ritroverà a dover pagare un milione di euro in più per gli aumenti energetici. Ma guai a lasciarsi abbattere proprio in questo momento. È adesso che dobbiamo reagire e cercare di affrontare la situazione con energia e determinazione. Anche per il fatto che Gorizia potrà contare su qualcosa di più rispetto ad altre realtà perché si ritroverà, nell’immediato futuro, a cogliere le grandi opportunità derivanti dalla Capitale europea della cultura, grazie alla quale hanno già cominciato ad arrivare, nella nostra città, notevoli finanziamenti, sia pubblici sia privati. Per questo, nonostante le difficoltà di bilancio, abbiamo voluto evitare di applicare l’addizionale Irpef, cosa che confermerà Gorizia come città con le tasse comunali più basse in assoluto in Italia perché preferiamo che questi soldi, circa 4 milioni, rimangano nelle tasche dei Goriziani e vengano spesi sul territorio considerando, peraltro, che anche le aliquote IMU sono fra le più basse della maggior parte dei comuni capoluogo.

Ma non ci siamo limitati né ci limiteremo a far quadrare i conti perché ciò che ci ha animato, fin dall’inizio del mandato è l’elaborazione di una strategia di rilancio della città, che valorizzi, con idee, progetti e finanziamenti, le straordinarie eccellenze di Gorizia facendone emergere anche di nuove, fermando assolutamente il calo demografico e rendendo il nostro territorio attraente per nuove famiglie ma anche per i giovani.

E siamo in grado di mostrare concretamente come, la nostra città, attraverso una serie straordinaria di cantieri, in essere o programmati, non solo farà rivivere aree abbandonate e degradate ma ridarà slancio e bellezza a tutto il territorio. I progetti urbanistici, inoltre, si sposano con iniziative collegate alla scuola, all’Università, al turismo, alla sanità, al sociale e all’economia, riempiendo di contenuti e di “anima” le aree interessate dagli interventi. Ciò sconfiggendo gli esperti del “no se pol” che in questi cinque anni hanno fatto il possibile per fermare la rinascita di Gorizia e oggi si candidano contro la nostra coalizione per poter bloccare nuovamente tutto.

Possiamo dire, per certi aspetti, di essere andati ben oltre il programma elettorale del 2017, perché Gorizia, oggi, nonostante il Covid 19 e le tante difficoltà, si trova ad avere davanti opportunità straordinarie e quasi insperate, un’occasione storica che Gorizia si merita pienamente. Certo, abbiamo commesso degli errori e non siamo riusciti a dare impulso ad alcuni aspetti perché frenati, come tutte le città, dalle conseguenze del Covid 19 sull’economia.
Ma grazie a quanto abbiamo seminato saremo in grado di recuperare sicuramente. Abbiamo riqualificato mole strade e marciapiedi, ma molto rimane da fare e non siamo più disposti a farci ancora rallentare gli interventi da lacci e lacciuoli burocratici, che allungano in modo assurdo i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, strade e marciapiedi compresi. Proprio per questo, recentemente, ho ospitato in comune un incontro con i colleghi sindaci degli altri capoluoghi, Trieste, Udine e Pordenone, per avviare un’azione unitaria verso Regione e Stato affinché si arrivi a una semplificazione delle procedure per i lavori pubblici: non è possibile impiegare anni, a volta addirittura oltre 20, per ultimare qualsiasi progetto, sia esso una strada, un ponte, un posteggio o la rete di illuminazione. Questa coalizione proseguirà quindi la battaglia per tagliare i tempi di attuazione delle opere ma cercherà anche di individuare percorsi più veloci per la sistemazione di strade e marciapiedi, cercando, per ciò che riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria, di dotare il cantiere stradale del Comune di nuovi strumenti tecnologici.

GORIZIA HA AGGANCIATO IL FUTURO

Cosa ci eravamo prefissi? Dare ai Goriziani una città di cui andare orgogliosi e in cui vivere bene, fermando il preoccupante calo demografico iniziato alcuni decenni fa e che sta proseguendo ancora, ricostruire un’economia fortemente compromessa dalla caduta del confine che, successivamente, non è mai riuscita, per diversi motivi, a ritrovare un’identità.

Oggi possiamo dire che il percorso verso il raggiungimento di tali obiettivi è stato fortemente tracciato perché siamo riusciti ad “agganciare” il futuro grazie alla conquista del titolo di Capitale europea della cultura ma anche grazie anche al lavoro di squadra effettuato, in particolare, con Regione, Camera di commercio e Fondazione CaRiGo in collaborazione con Consorzio industriale, Sdag, Isig e associazioni di categoria è stato tracciato un nuovo sistema economico goriziano che non punta esclusivamente su un segmento ma ridà slancio ai vari settori produttivi affinché tutti concorrano alla rinascita del territorio.

Abbiamo creato le condizioni per la nostra “Gorizia del domani” e, in questo momento, nella nostra città, fra ideazione, progettazione e interventi in essere sono aperti cantieri per oltre 120 milioni di euro, una cifra enorme, che mai prima d’ora si era riversata su questo territorio. Ciò ci permetterà non solo di far rinascere intere aree cittadine ma di dotare l’area di nuovi, importanti servizi, strutture e infrastrutture.

Abbiamo rilanciato la presenza universitaria, raddoppiando, praticamente, i corsi presenti, con un ulteriore salto di qualità e la rete scolastica cittadina è stata fortemente ammodernata con oltre 16 milioni spesi.

E mentre altri, ottusamente, continuavano ad attaccaci perché avevamo voluto creare un unico consorzio industriale con Monfalcone per poter essere più forti, nella nostra zona industriale crescevano le eccellenze e noi riuscivamo ad entrare nella Zona logistica semplificata, con benefici futuri eccellenti.

E siamo entrati nel futuro anche con la sanità recuperando le devastanti politiche dell’amministrazione regionale precedente culminate nella chiusura del Punto nascita. Oltre ad aver dotato il nostro ospedale con attrezzature come il robot chirurgico ci saranno oltre 40 milioni per migliorare le strutture sanitarie sul territorio. Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: il futuro, per Gorizia, è già qui, siamo riusciti ad agganciarlo e non possiamo permetterci di sprecare questa grande opportunità. La città non può permettersi di sprecare questa grande opportunità.

IL NUOVO VOLTO DI GORIZIA FUTURA:
VIA IL DEGRADO, RINASCONO CENTRO E PERIFERIA

Ho fatto riferimento a molte risorse che siamo riusciti, con fantasia, determinazione e capacità, a portare a Gorizia. Ma come cambierà il volto della nostra già bella Gorizia? In molti modi e ambiti perché, grazie agli oltre 100 milioni di euro che siamo riusciti a far arrivare, saranno recuperate diverse aree centrali e periferiche oggi degradate, da via Boccaccio, con la riqualificazione dei due mercati, a via Veneto, con la riconversione dell’ex ospedale civile in Polo scolastico e dell’ex sanatorio che ospiterà il nuovo Ospedale di comunità. Dal castello, con il ripristino del Bastione fiorito, la valorizzazione dell’ex teatro tenda e l’allestimento multimediale al piazzale di Casa Rossa che, finalmente, sarà trasformato in un parcheggio dignitoso con inserimento di essenze verdi. Progetto di rinascita anche per via Rastello, grazie ai 20 milioni del bando “Borghi”. Così stiamo sviluppando anche la valorizzazione complessiva, pure in chiave turistica, dell’intera area che abbraccia il Parco di Piuma, il Giardino Viatori e il monte Calvario. Il primo si trasformerà nella cosiddetta “Isonzo beach” con attrezzature leggere mentre per il monte Calvario sono in cantiere progetti che faranno emergere la sua storia e la sua particolare biodiversità. L’intera area rientrerà sicuramente nei circuiti turistici. Ma fra le aree che si intende rilanciare, ci sono, ognuno con sue caratteristiche, tutti i quartieri con interventi, in parte già abbondantemente finanziati o in via di finanziamento. Fra questi va ricordato il bando “vinto” dal Comune riguardante la qualità dell’abitare, che prevede il recupero di storici edifici abbandonati da tempo che saranno rimessi a disposizione delle comunità di Montesanto e Straccis. Una linea che intendiamo seguire in tutti i quartieri, con la promozione di una riqualificazione urbana e di valorizzazione storico-patrimoniale di ogni rione. Quindi, il futuro vedrà impegnata l’amministrazione comunale in una strategia di rigenerazione urbana di tutta la città, le cui basi sono già state gettate in questa legislatura, con l’obiettivo, fra le altre cose, di collegare le varie zone di Gorizia attraverso percorsi ciclabili e pedonali.
Fra le opere in cantiere da ricordare, vi è anche il Tempio Crematorio, i cui lavori sono già stati assegnati e che rappresenterà un servizio oggi necessario.

A GORIZIA IL VERDE È “MAGICO”

Mai come in questa legislatura è stata posta grande attenzione a parchi, giardini e, più in generale, alle aree verdi goriziane, comprese alberature e aree naturali. Questo perché anche gli alberi e la vegetazione, a Gorizia, spesso sono protagonisti degli ambienti cittadini, caratterizzandoli e rendendoli fortemente suggestivi. Ma proprio perché consapevoli di questo stiamo mettendo in atto una programmazione che, oltre ad aumentare considerevolmente il verde cittadino, collegherà i vari parchi e giardini attraverso emozionanti percorsi.

Risponde pienamente a questo indirizzo il recupero del parco della Valletta del Corno, che grazie alla sua conformazione diventerà il perno di camminamenti di grandi bellezza e vivacità.

Oltre ad aver messo in sicurezza il torrente Corno per prevenire disastri come quelli verificatisi nel passato (ora corre una grande conduttura dal confine di via San Gabriele sino oltre la Valletta del Corno) sarà riconsegnata alla città a breve un’area di 12 ettari di verde attrezzato, sino a ieri impenetrabile a causa della fitta vegetazione invasiva. Da ben sette accessi si potrà entrare in questo grande parco che rivedrà scorrere le acque pulite del Corno, con piste ciclopedonali sulle sponde, spazi pic-nic per le famiglie, zona fitness, uno skatepark per i giovani, un’arena da 99 posti per eventi musicali e culturali, area di sgambamento in sicurezza per cani, infopoint, servizi igienici, punto somministrazione bevande… ecco perché spesso chiamiamo questo spazio il “Central Park goriziano”, sebbene manterrà ovviamente la sua attuale denominazione. Gorizia, che è già tra i capoluoghi più verdi d’Italia (7° e 13° se rapportati a numero di abitanti e superfice), avrà una ancor maggior capacità attrattiva per chi ama questi spazi.

Grazie alla sua configurazione, connetterà varie aree cittadine, centrali e periferiche e, contestualmente, diventerà il perno di percorsi di grande bellezza e vivacità. Dalla Valletta, ad esempio, si potrà uscire in via Brass e da qui, attraverso le scalette già esistenti, che saranno a loro volta recuperate, salire in via Cadorna per accedere ai Giardini pubblici o a via Boccaccio per poi dirigersi, a scelta, verso via Oberdan o corso Verdi e, quindi, in altre zone della città che sarà quindi valorizzata complessivamente. Ma il recupero della Valletta del Corno consentirà anche di collegare e mettere a sistema altri numerosi siti verdi. Oltre a quelli comunali pensiamo al Giardino Viatori gestito dalla Fondazione CaRiGo, al Parco Coronini (speriamo che finalmente possa riaprire con indicazioni su come prevenire tragedie come quella che ha colpito il piccolo Stefano, la sua famiglia e la comunità goriziana), ai lembi di parco sull’Isonzo, al Calvario, al Sabotino (recentemente valorizzato grazie al biotopo, vale a dire il riconoscimento della componente ambientale di uno specifico ecosistema, che comprende, tra le altre, caratteristiche come la tipologia di terreno, i livelli di umidità e temperatura) ecc.

Sempre nell’ambito del verde e del tempo libero ecco il Parco Piuma-Isonzo (quello simpaticamente chiamato Isonzo Beach), che grazie ad una intesa con la Regione il Comune ha in concessione. Intendiamo darlo in gestione a privati che lo attrezzeranno con servizi igienici, punto somministrazione cibo e bevande, tavolini con sedie e numerosi ombrelloni con lettini prendi sole. Tutto removibile e perfettamente integrato nel luogo. Insomma, Gorizia avrà una sua spiaggia per gli amanti della tintarella (ovviamente non per la balneazione) a due passi da casa o solo in cerca di quiete e relax con un buon libro e una bibita.

Verde sarà anche l’intervento sia presso i Giardini pubblici di Corso Verdi, per cui abbiamo già il progetto e le risorse, che li renderà più accoglienti e dotati di servizi igienici e di una piccola arena capace di ospitare 60 persone per attività musicale e culturale all’aperto sotto gli alberi, o solo un luogo in cui chi viaggia in gruppo potrà sedersi per pianificare la sua visita della Città. Un parco sempre più utilizzato da goriziani e turisti.

Ma ci saranno anche altri interventi green. Verde sarà l’intervento volto a restituire al Parco del Palazzo Municipale, sempre più apprezzato dai goriziani, la sua immagine di 150 fa.

Il Parco del Castello sarà completato consentendo a chi lo vorrà di girarlo completamente, collegandolo attraverso via Giustiniani allo stupendo percorso ciclopedonale (già progettato) che conduce alla Castegnevizza, dove riposano i resti mortali di Carlo X, ultimo re di Francia, e di diversi suoi famigliari.

Tra il “verde”, il sociale e la cultura si colloca l’intervento assai importante (per circa 2,5 milioni di euro) con cui verrà riqualificato il Parco Basaglia, la cui proprietà è suddivisa tra diversi soggetti istituzionali. Edifici e verde saranno riqualificati e arricchiti da servizi sociali e sanitari. A nostro avviso è importante che vi sia spazio anche per una testimonianza museale riferita alla presenza del grande Franco Basaglia, grazie al quale sono state chiuse quelle che erano troppo spesso vere e proprie carceri psichiatriche.
Intendiamo proseguire nello sviluppo del progetto “La Via delle Api”, un percorso di aiuole e spazi fioriti che, letteralmente, abbiamo iniziato a far sbocciare in città per permettere a questi insetti di trovare ristoro, coinvolgendo anche i privati di questo importante settore per realizzare attività didattiche e iniziative enogastronomiche per promuovere il miele goriziano.

RIDISEGNAMO INSIEME LA VIABILITÀ

Negli ultimi anni, la viabilità cittadina è stata spesso al centro di dibattiti e polemiche, soprattutto per la sperimentazione del senso unico in Corso Italia, dove, va ammesso, è stato commesso un errore di valutazione e di comunicazione, pensando che il coinvolgimento che era stato attuato di alcune categorie di utenti fosse sufficiente ad avvallare la sperimentazione stessa. Così non è stato. Posso assicurare che non accadrà più. Il Piano del traffico sarà oggetto sicuramente di un confronto puntuale e approfondito con i cittadini, e le scelte saranno condivise sicuramente con i goriziani. È vero che ci sono e ci saranno opinioni diverse, ma sono certo che attraverso il confronto si arriverà all’adozione delle soluzioni migliori.

Ma il Piano del traffico, attraverso il quale dovrà essere aggiornata tutta la viabilità goriziana, verificando anche l’ipotesi di un aggiornamento delle attuali isole pedonali, viaggerà di pari passo ad un altro importantissimo strumento, che è il Bici Plan, in cui si metteranno in rete i tracciati ciclabili sul territorio. In sostanza, dovrà essere modernizzata e armonizzata tutta la mobilità cittadina. Ribadisco, di concerto con i cittadini.

Va anche detto che è in atto una strategia molto importante in cui già si stanno realizzando piste ciclabili che non solo collegheranno la periferia al centro (vedi i percorsi tra l’Isonzo e via degli Scogli, che continueranno in viale XX Settembre e a Straccis) ma anche si collegheranno con piste già esistenti o in fase di realizzazione che porteranno fino a Grado, da una parte, e risalgono la Valle dell’Isonzo in territorio sloveno.

Collegamenti ciclopedonali, ma non solo, saranno assicurati grazie alla riqualificazione del Ponte del Torrione (o di Piuma che dir si voglia, per la quale abbiamo già le risorse ed il progetto di massima), il quale verrà dotato di una ulteriore arcata capace di sorreggere una strada più larga, marciapiedi e piste ciclabili. Come sarà sistemato anche il Ponte VIII Agosto con percorsi anche ciclopedonali. Ovviamente sarà riqualificata anche la Passerella di Straccis, che abbiamo dovuto chiudere per alcuni mesi alla luce di rischi ipotizzati.

NUOVE SOLUZIONI AL PROBLEMA PARCHEGGI

Viabilità, percorsi per veicoli, biciclette e pedoni vanno a braccetto però con i posteggi. L’idea è quella di individuare piccole aree di sosta nelle varie zone della città. Ma ovviamente anche di dare un servizio più importante nelle zone ad alta densità di traffico. Questa è la ragione per cui, dopo la realizzazione del parcheggio provvisorio e gratuito di Via Margotti abbiamo attivato, sempre provvisorio e gratuito, quello in piazzale Saba a due passi dalla stazione ferroviaria, proprio dove, in partnership con RFI, Regione e APT realizzeremo un’area di sosta coperta, un piccolo museo del trasporto persone a Gorizia, spazi e servizi per chi è in attesa o transito tra trasporto su gomma e rotaia, oltre che ad una rivisitazione della stazione stessa e degli spazi antistanti, modificando i luoghi di salita e discesa dai mezzi pubblici.

Vanno in questa direzione, in modo ancora più mirato, gli interventi previsti dei multipiano di via Manzoni, a servizio dell’area che gravita su Corso Italia, in via Boccaccio, dove è stato ipotizzato un park sotterraneo a due livelli per oltre 200 posti auto, e il posteggio della Casa Rossa.

PRIORITÀ ANCHE ALLA SICUREZZA SULLE STRADE
E ALL’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Argomento a parte è l’inciviltà con cui molti, troppi, percorrono i 160 km di strade cittadine, a velocità elevata, nonostante i limiti di velocità, e pericolosa per ciclisti, pedoni e altre vetture. Dopo averne realizzati già alcuni, siamo stati costretti, per tutelare la sicurezza, a cantierarne altri 17, con attraversamenti pedonali rialzati e meglio segnalati, con restringimenti di carreggiata e altri accorgimenti. Sempre per migliorare la percorribilità di strade e marciapiedi continueremo nell’abbattimento delle barriere architettoniche, perché dobbiamo essere tutti consapevoli che l’uso di una carrozzina riguarda tanti, dai disabili a chi spinge la carrozzina di un bambino. Per questo intendiamo adottare lo strumento del PEBA, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Qualità della vita è anche sicurezza, che si ottiene con molti interventi, tra cui una migliore illuminazione. Gorizia è bellissima ma è buia, ed ecco perché abbiamo avviato da diversi anni le procedure per sostituire tutti gli oltre 7.000 punti di illuminazione pubblica con luci a LED, che abbatteranno di molto i costi energetici oltre che aumentare l’illuminazione di circa il 40%. Diversi edifici storici saranno illuminati in forma artistica, le rotonde saranno esaltate, la città sarà arricchita da colonnine per la ricarica di vetture elettriche o ibride, ma anche di altri mezzi, come le biciclette a pedalata assistita.

Investiremo, come abbiamo già fatto in questo mandato, sulla rete di telecontrollo, affinché Gorizia accresca ulteriormente il suo grado di sicurezza.

Siamo già intervenuti in molte aree degradate e abbandonate. È nostra intenzione fare di tutto per recuperare siti dalle grandi potenzialità, la caserma di via Duca d’Aosta, il sito delle Casermette e la caserma di Lucinico.

IL DIRITTO ALLA SICUREZZA

Molti gli interventi che abbiamo attuato anche in questo campo, per rendere Gorizia una città sempre più sicura. A partire dalla Polizia Locale, che è stata potenziata con concorsi per nuove assunzioni, e altre ne faremo. L’abbiamo dotata di nuovi strumenti, come gli automezzi, due motocicli, biciclette a pedalata assistita, ma anche di nuovi equipaggiamenti, escluse però le armi perché riteniamo che grazie al Cielo a Gorizia oggi esse non siano assolutamente giustificate. Abbiamo dotato la Città di nuove telecamere, soprattutto a vigilanza delle scuole, e altre ne aggiungeremo. A breve doteremo la Polizia locale anche di un drone che renderà ancor più efficace il presidio del territorio.

I dati diffusi della Questura di Gorizia sono molto confortanti. Negli ultimi anni assistiamo a un costante calo dei reati, grazie al lavoro straordinario di controllo del territorio svolto dalle forze dell’ordine, che ringraziamo, e da adeguate politiche di repressione della criminalità e della microcriminalità. Ma la percezione dei cittadini sulla sicurezza, nell’era dei social network, spesso non corrisponde alla realtà dei fatti: abbiamo bisogno di sentirci sereni e protetti nelle nostre proprietà, per questo motivo le azioni che abbiamo messo in campo e che continueremo a intraprendere, miglioreranno anche la sicurezza percepita dalla cittadinanza. Ecco spiegate le ragioni di alcune delle diverse iniziative realizzate, dal corso di autodifesa per donne alla campagna informativa volta a prevenire le truffe, soprattutto verso la popolazione anziana.

Siamo intervenuti per migliorare la sede operativa che in parte coincide con quella della Protezione Civile, e ben sappiamo quanto essa svolga un ruolo importantissimo. Alla Polizia Locale e alla Protezione Civile va il nostro ringraziamento per quanto svolto in occasione della pandemia.

LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA SIAMO NOI

Sarà una “rivoluzione” positiva per la nostra città, una svolta pienamente meritata che proietterà Gorizia in una nuova, straordinaria dimensione. Noi siamo riusciti a vincere questa sfida smuovendo ostacoli e “non se pol” e faremo il possibile per evitare che altri blocchino questa straordinaria occasione per il futuro della nostra città. Di questo i Goriziani dovranno essere consapevoli perché la Capitale europea della cultura siamo noi. La Capitale europea della cultura è la più grande opportunità che tutto il Friuli Venezia Giulia abbia avuto negli ultimi vent’anni e che avrà nei prossimi venti.

Tutto è nato nel mandato precedente, da un’intuizione dei sindaci Ettore Romoli e Matej Arcon che si accordarono per proporre una candidatura transfrontaliera a Capitale europea della cultura per il 2025 che doveva ricadere su una città slovena. È evidente che questa scelta era l’unica che potesse far pendere la bilancia dalla parte di Nova Gorica e così è stato. In questo mandato, il sottoscritto, insieme all’omologo, Klemen Miklavič, ha proseguito con grande convinzione su questa strada, costituendo un gruppo tecnico misto, per la parte italiana c’erano i professionisti di Isig, che, insieme alla componente politico amministrativa, hanno realizzato la proposta per la commissione europea incaricata di vagliare le candidature riuscendo a superare i tanti ostacoli e, infine, a vincere alla grande.

Com’è stato ampiamente riconosciuto da tutti si tratta di un’opportunità storica per Gorizia perché, com’è accaduto per Matera e le capitali precedenti, arriveranno milioni di turisti e il nostro territorio sarà al centro della scena nazionale e internazionale come mai prima d’ora, come dimostrato dalle continue citazioni su Gorizia del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha voluto esprimere il suo appoggio anche visitando la città con il presidente sloveno, Borut Pahor. Ciò significa che, oltre alle strutture già presenti, saranno aperti nuovi alberghi, nuovi ristoranti, nuovi negozi. Saranno realizzati oltre un migliaio di eventi, molti dei quali di altissimo livello, saranno predisposti pacchetti turistici ed escursioni, saranno messe in rete piste ciclabili che arriveranno fino a Grado e, in Slovenia, toccheranno diverse località. L’obiettivo è di creare le condizioni, attraverso servizi di ricettività, strutture e proposte fortemente attraenti, affinché questa dimensione turistica diventi permanente e prosegua ben oltre il 2025 e i benefici durino nel tempo, sia in termini di investimenti che di attività. Il lavoro in quest’ultimo anno è stato davvero entusiasmante perché stiamo già toccando con mano l’interesse di investitori verso la nostra città. Molti sono coloro, residenti in altre città italiane e straniere, che stanno già acquistando o prendendo in locazione a Gorizia immobili per viverci o lavorarci. Serrande prima abbassate ora vengono rialzate e questo fermento si intensificherà nei prossimi tre anni. Ma sono molti anche i non residenti che stanno acquistando alloggi a Gorizia, attratti dalla nostra bella città e dalle sue potenzialità.

Ovviamente, anche il ritorno occupazionale sarà molto elevato, con centinaia di assunzioni un po’ in tutti i settori, da quello culturale a quello ricettivo, con una varietà infinita di profili professionali.

Ma i benefici saranno davvero a 360 gradi e le associazioni cittadine, da quelle culturali a quelle sportive, da quelle sociali a quelle economiche, saranno presto chiamate a presentare progetti da finanziare attraverso i fondi Interreg, si tratta di almeno 8 milioni complessivi e per aiutare le associazioni saranno creati degli uffici specifici.

Se eventi e attuazione del programma saranno gestiti dagli enti Gect e Zavod, la fondamentale componente turistica è già curata da un comitato, formatosi recentemente, il cui nucleo è composto da Comune, Regione, Camera di Commercio, Fondazione CaRiGo e Gect che stanno già analizzando tutti gli aspetti legati all’accoglienza. In tal senso la Regione Fvg, a cui rivolgo un ringraziamento particolare per aver creduto insieme a noi alla Capitale della cultura e per come ci sta dimostrando vicinanza, ha già emesso un bando che consente l’erogazione di contributi a imprenditori che ristrutturano, acquistano e aprono nuovi alberghi o altri servizi ricettivi e iniziative analoghe potrebbero nascere per le strutture della ristorazione. La Camera di commercio, nel frattempo, sta realizzando un Masterplan che analizzerà la situazione del sistema ricettivo per consentire una programmazione degli interventi razionale e non improvvisata.

Si sta anche studiando la viabilità d’accesso alla regione e a Gorizia per adeguarla all’arrivo di milioni di visitatori e lo stesso si sta facendo per la mobilità interna per consentire ai turisti di muoversi agevolmente da un’area all’altra della nostra regione e della Slovenia partendo da Gorizia per visitare, siti come ad esempio Aquileia o città come Trieste e, perché no, Venezia. Ma anche all’interno stesso della nostra città si pensa a una mobilità prevalentemente green, con bus navetta elettrici e un sistema di bike sharing e di altri mezzi.

Come detto si stanno altresì elaborando, anche pacchetti turistici ed escursioni e qui saranno coinvolti ovviamente gli operatori del settore ma anche associazioni, soprattutto sul nostro territorio, per valorizzare alcune realtà, come il Collio, la montagna o il fiume Isonzo ideali anche per svolgere attività come le passeggiate a cavallo, le escursioni fino alle vette, i percorsi in canoa.

Nei prossimi cinque anni intendiamo valorizzare ancora di più l’opera delle associazioni culturali cittadine, che in questi due anni di pandemia hanno dato un contributo fondamentale per rendere vivace la vita sociale della città. Saranno loro il vero perno attorno al quale ruoterà la Capitale europea della cultura.

TURISMO MOTORE DELL’ECONOMIA

La Capitale europea della cultura, come detto, darà sicuramente una svolta alla dimensione turistica di Gorizia e non solo. Già oggi assistiamo a una crescita del numero di visitatori come sanno bene gli operatori del settore che possono testimoniare quanto già la scorsa estate i turisti abbiano preso d’assalto la nostra città. e ancora maggiore sarà la presenza turistica nei prossimi anni, per la quale stiamo lavorando alacremente con intese e progetti condivisi con diversi soggetti istituzionali e privati. Già c’è un fermento notevole, con progetti di riapertura di spazi commerciali e alberghieri abbandonati da anni e apertura di attività completamente nuove.

Il nostro obiettivo, come detto, è quello di creare le condizioni perché questa grande svolta si confermi e si consolidi negli anni successivi al 2025. Già da quest’anno, peraltro, si potrà assistere a grandi eventi che garantiranno una nutrita presenza di pubblico, non solo nel periodo più turistico. La Regione ha già assicurato iniziative di altissimo livello, a partire da alcuni spettacoli del Mittelfest. Anche i grandi eventi cittadini tradizionali, a partire da “Gusti di frontiera”, compiranno un ulteriore salto di qualità e sicuramente e le nostre eccellenze come èStoria, il premio Amidei e il festival di danza Visavì avranno una dimensione ancora più importante. Voglio ricordare, peraltro, che solo la Capitale europea della cultura prevede circa un migliaio di eventi, senza tutti gli altri che ad essa saranno collegati.

Puntiamo su una mostra prestigiosa nell’anno in corso e a mostre di avvicinamento verso il 2025 con una grande mostra sui tesori del Duomo (denominato Tesoro di Aquileia), organizzata in collaborazione con la Curia Arcivescovile, Regione, Camera di Commercio, Fondazione CaRiGo, Comune di Aquileia, Comune di Nova Gorica e Gect, che sarà allestita a Gorizia, Aquileia e alla Castagnevizza. Oltre al sostegno pieno agli eventi già citati, troveranno pari supporto anche il Festival Internazionale AlienAzioni dedicato alla follia e alla figura di Basaglia, Puppet Festival, Concorso Internazionale Giovani Talenti, il Festival del Folklore, Festival della lettura per l’infanzia “Librilliamo”, Concorso Internazionale di Chitarra Classica “Enrico Mercatali”, Concorso Internazionale di Violino “Rodolfo Lipizer”, Concorso Internazionale di canto corale “Augusto Cesare Seghizzi”, Festival Internazionale Castello di Gorizia “Francesco Macedonio”, Museo di Scienze Naturali “Alvise Comel”, Blue Note Gorizia Jazz Festival, gruppi folkloristici e i circoli fotografici presenti in città.

Ad accogliere eventi sarà nuovamente anche l’Auditorium regionale di via Roma, oggi oggettivamente poco utilizzato, di cui il Comune ha ripreso in mano la gestione. La nostra ambizione è far sì che esso possa divenire luogo in cui possano svolgersi eventi culturali ma anche convegnistici, promossi dal territorio ma anche da soggetti di altre città della regione e d’Italia, che potrebbero usare Gorizia come luogo di svolgimento di propri eventi di rilievo nazionale, in virtù dell’essere Gorizia, Capitale europea della Cultura. Ovviamente, sebbene privati, sarà assicurata una collaborazione con la gestione delle altre strutture private presenti in Città, come il Kulturni Dom di via Brass e il Bratuz di viale XX Settembre, al fine di rendere completa e coordinata l’offerta.

Una leva importante per il turismo, come per l’economia locale, è la promozione della nostra enogastronomia, dei nostri piatti quanto della nostra produzione, a cominciare dalla produzione vitivinicola con le sue peculiarità, come di quella Rosa di Gorizia che goffamente altre realtà cercano di copiarci (una sorta di “pàrmisan” rispetto al parmigiano reggiano!), ma anche della nostra verza, degli asparagi, del nostro miele e di diversi dolci tipici. Anche in questo caso sosterremo le iniziative ed eventi che promuoveranno i nostri straordinari prodotti a partire da “Ribolliamo” dei produttori di ribolla gialla di Oslavia e la rassegna di menù speciali “La Rosa di Gorizia a tavola” organizzata da un’altra delle nostre grandi eccellenze, i ristoratori goriziani.

Gorizia non potrà che proporsi come Città del Vino, anche attraverso una rete di collegamenti con le aziende vitivinicole di tutto il territorio del Collio, ed è già in itinere un patto turistico con Cormòns e gli altri Comuni del territorio, con cui stiamo condividendo il percorso e la speranza di essere inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Il Collio è un altro straordinario “tesoro” della nostra terra, da esibire assolutamente nella Capitale europea della cultura.

Vorremmo recuperare, in accordo con la Camera di Commercio e gli operatori economici, anche il progetto del Gambero Rosso.

Continueremo lo “sfruttamento” turistico di alcuni dei percorsi che consentono di approfondire la conoscenza di importanti pagine di storia della nostra Città. Ci riferiamo al percorso dei Borboni (dalla Villa Coronini, dove visse e morì Carlo X, ultimo re di Francia), passando per Palazzo Strassoldo (ora Grand Hotel Entourage, ovvero dove soggiornò l’entourage di Carlo X) sino al monastero della Castagnevizza dove riposano i resti mortali di numerosi appartenenti alla famiglia reale. Importante è anche il percorso ebraico (componente che svolse un ruolo importantissimo nell’economia e nella cultura goriziana) dall’ex ghetto di via Cocevia all’ex ghetto di via Ascoli, con la sinagoga più antica della regione, la casa Graziadio Isaia Ascoli, passando per piazza della Vittoria dove risiedeva Carlo Michelstaedter, sino al cimitero di Val di Rose in Slovenia. Abbiamo anche uno stupendo percorso verde che coinvolge il Calvario e il Sabotino, il Parco di Piuma, la “spiaggia” di Piuma-Isonzo, il superbo Giardino Viatori (oggi splendidamente gestito dalla Fondazione CaRiGo), il Parco di Villa Coronini, il Parco del Castello e il tratto ciclopedonale verso la Castagnevizza, la Valletta del Corno, il Parco sul fiume Isonzo nella Campagnuzza, oltre che ai Giardini di corso Verdi, al Parco della Rimembranza e al Parco di Palazzo municipale. Per non parlare delle numerose aree verdi presenti a Gorizia, molte delle quali attrezzate per attività ginnica o per aree di sgambamento per gli amici a quattro zampe. Abbiamo anche un percorso religioso che dobbiamo maggiormente valorizzare, costituito da splendidi edifici di culto, affreschi, ecc.

Cura particolare sarà come sempre destinata agli altri spazi come il Teatro Verdi, il Museo Santa Chiara, la Sinagoga, la Casa della Musica di via Oberdan, la Sala Tullio Crali, la Sala Dora Bassi di via Garibaldi, gli spazi del Palazzo Lenassi.

Altri investimenti capaci di dare nuovi servizi ma anche e soprattutto di portare gente a Gorizia, insieme a lavoro e ricchezza, sono quelli destinati a trasformare il PalaBigot (il palazzetto dello sport di via delle Grappate) nel luogo in cui potranno svolgersi concerti con oltre 7.000 spettatori, dotato di quelle caratteristiche che lo renderanno unico da Padova a Lubiana. Decine di concerti con complessivamente oltre 100/150.000 spettatori che giungeranno a Gorizia e fruiranno dei suoi servizi. Ovviamente sarà utilizzato anche per grandi eventi sportivi e culturali. Le note vicende pandemiche prima e dei costi delle materie prime ed energetiche ora comprensibilmente hanno determinato un rallentamento nella proposta da parte di soggetti privati che saranno chiamate ad investire importanti risorse.

A proposito dei siti appena menzionati presso il Teatro Verdi svolgeremo interventi destinati ad ottimizzarne i consumi energetici e miglioreremo le connessioni wi-fi interne; il Museo S. Chiara sarà dotato di attrezzature interne in proprietà destinate alle esposizioni per abbattere i costi di noleggio; la Casa della Musica, presso la quale sono in corso interventi di miglioramento per circa 100 mila euro al fine di migliorarne la fruibilità, dovrà sempre di più ospitare una formazione musicale; la Sala Tullio Crali, la cui proprietà vorremmo acquisire dalla Camera di Commercio, continuerà ad essere riferimento per appuntamenti espositivi; la Sala Dora Bassi, oggi migliorata in termini di spazio e gestione, continuerà ad essere un attrezzato luogo per incontri culturali, didattici, ecc.; Palazzo Lenassi, per il quale sono in corso interventi superiori al milione di euro, continuerà a rappresentare un fiore all’occhiello per la attività rivolta soprattutto all’infanzia; il Centro Polifunzionale di Via Baiamonti, per il quale sono in fase di ultimazione importanti interventi, sempre più rappresenterà punto di riferimento anche per le attività socio-assistenziali, culturali e didattiche.

Forte valenza turistica, oltre che simbolica, ha notoriamente la Piazza della Transalpina, sulla quale il GECT, ovviamente con il supporto e d’intesa con i Comuni di Gorizia e Nova Gorica, sta per realizzare una struttura polifunzionale esattamente a cavallo del confine, in cui poter promuovere attività espositiva, convegnistica, musicale, culturale. Si tratterà di un edifico a due piani di 400 metri quadri per ciascun livello. Per la sua stessa collocazione susciterà una importante attrazione turistica. Tutta la piazza però beneficerà di interventi di miglioramento, che ovviamente non andranno ad intaccare il monumento rotondo centrale, anzi lo esalteranno.

Continueremo a lavorare cercando di inserire Gorizia ed il territorio tra le mete di quel turismo da crociera che ha scelto per i suoi sbarchi i porti di Trieste e Monfalcone.

Il brand “Grande Guerra” dovrà essere sfruttato al meglio, intercettando un importante segmento turistico, in particolare quello scolastico. Sarà strategico favorire un collegamento con il Sacrario di Redipuglia e andranno valorizzati il Sacrario di Oslavia, il monte Calvario e il monte Sabotino.

Ci auguriamo di poter trovare interesse da parte di privati anche per rilevare beni che, sebbene non di proprietà municipale, è interesse della comunità che ritornino a nuova vita, come ad esempio il complesso della Remuda dopo Piuma, da destinare a maneggio, ricettività e attività legate al ciclo-turismo, o quello all’altezza del Ponte del Torrione e prospicente il fiume ed il Parco Piuma-Isonzo, da convertire in attività di ristorazione e ricettività, da decenni in fortissimo degrado (entrambi di proprietà della Regione).

TURISTI TESTIMONIAL DI GORIZIA ANCHE GRAZIE A COMMERCIO,
ARTIGIANATO, RISTORAZIONE E PRODOTTI TIPICI

Mai come nel prossimo futuro il commercio goriziano, così come le attività di albergaggio e di ristorazione dovranno avere un ruolo da protagonista. La massa di turisti che si riverserà su Gorizia dovrà avere la possibilità di soddisfare anche le sue esigenze commerciali e ricettive e la nostra città, alla pari di altri settori e della stessa gestione pubblica dovrà compiere un salto di qualità. Sicuramente, il tavolo che si formerà fra le categorie economiche e le istituzioni sarà, in questo senso, estremamente utile. L’obiettivo è quello di far si che i turisti rimangano soddisfatti dei servizi, oltre che della bellezza della città e diventino i principali testimonial del nostro territorio. “Go!2025” rappresenta un’occasione unica anche per la crescita del settore commerciale, così come per tutto l’ambito della ricezione e il Comune, insieme alle altre istituzioni sosterrà in ogni modo e in ogni forma questo percorso. Per questo si sta già lavorando, con le categorie economiche coinvolte e sicuramente lo sviluppo del Distretto del commercio aiuterà questo processo di crescita. Va ricordata l’evoluzione, nei decenni, di questi segmenti economici che, a Gorizia, hanno vissuto un’esperienza molto particolare. Per decenni Gorizia ha avuto una forte connotazione di città emporiale, con una platea di clienti che traguardava i confini della provincia e soprattutto dello Stato. Il commercio goriziano, infatti, è stato fortemente attrattivo verso la clientela slovena, anche a causa di una oggettiva mancanza di offerta oltre confine. Dai primi anni ’90 la Slovenia, dopo la sua indipendenza dalla Repubblica Federativa di Iugoslavia, ha rafforzato gli investimenti e le opportunità commerciali, tanto da svolgere da tempo un ruolo fortemente concorrenziale per una serie di segmenti merceologici. Oggi è arrivato il momento, anche per il commercio goriziano di ripartire alla grande. Abbiamo già avviato l’iter per realizzare una sorta di vetrina virtuale, online, in cui inserire, a scopo sia illustrativo che commerciale, le realtà locali e i loro prodotti (alimentari, vestiario, ecc.) al fine di promuovere la vendita e di realizzare una sinergia tra le diverse attività, valorizzare le loro competenze e fare quindi massa critica per affrontare le grandi sfide che il commercio globale pone alle micro, piccole e medie imprese. Va parimenti ravvisata la necessità di uno sforzo da parte degli esercenti nel migliorare approccio e fidelizzazione verso la clientela.

Un tema legato all’economia del territorio, vista anche la nostra vicinanza alla Slovenia, è quello della vendita di carburanti e del loro costo. Senza dubbio a Gorizia continueremo a promuovere l’installazione di punti di rifornimento per i veicoli a trazione elettrica per soddisfare quelle che si presumono saranno le richieste del mercato, ma sino a che propulsori elettrici o a idrogeno non sostituiranno progressivamente quelli ad idrocarburi la differenza di prezzo alla pompa tra Italia e Slovenia rimane un problema da affrontare e bene ha fatto la Regione ad intervenire per rendere meno appetibile il “pieno” oltre confine. Un aspetto frutto di una situazione da tempo non più attuale è anche l’elevato numero di distributori a Gorizia, corrispondente ad un mercato che oggi non esiste più e che consentirebbe solo alla metà di essi di sopravvivere. Ecco la ragione per cui dobbiamo favorirne la “dismissione” annunciando che a scadenza di concessione questa non sarà rinnovata senza le condizioni di mercato. L’Amministrazione comunale si pone l’obiettivo di perseguire questa ambiziosa politica, indispensabile per riequilibrare il mercato dei carburanti ora affetto da una distorsione assolutamente negativa e penalizzante per la nostra Città. La condizione di concorrenza sostenibile porterebbe un vantaggio non soltanto per le imprese e i consumatori ma anche per l’intero territorio transfrontaliero. La crescita e lo sviluppo si baserebbe infatti su una condizione di reciprocità, realizzando una crescita armonica e coordinata da entrambe le parti del confine e portando a compimento il rapporto transfrontaliero che da tempo stiamo perseguendo con particolare impegno.

L’elevato numero di turisti che soggiorneranno a Gorizia negli hotel (due stanno per riaprire), B&B, appartamenti turistici (in ulteriore crescita a Gorizia anche grazie agli incentivi regionali e comunali) ci impone di non tergiversare oltre nell’adottare la c.d. tassa di soggiorno (si parla di uno o due euro a carico non della struttura ma del cliente), tassa adottata ovunque, capace di portare importanti risorse che saranno rigorosamente vincolate alla promozione del turismo.

FRA DAMA BIANCA, HARRY POTTER
E TANTE NUOVE ATTIVITÀ

Il nostro castello diventerà una dei siti più attrattivi del Nord Est. Non solo perché da quest’estate sarà finalmente in funzione l’ascensore che, da piazza Vittoria, porterà i visitatori nel borgo, ma anche per gli originalissimi allestimenti multimediali che, sempre entro l’estate, saranno realizzati all’interno del maniero e che vedranno personaggi storici e leggendari, come la Dama Bianca, incontrare i turisti. Non solo. Abbiamo già presto contatto con imprese del settore per verificare la possibilità di realizzare festival dedicati agli appassionati delle più avvincenti saghe fantasy, da Il Signore degli Anelli a Harry Potter.

L’aspetto turistico sarà quindi rafforzato dagli investimenti che abbiamo già fatto e che continueremo a fare. Ulteriori investimenti riguardano la riqualificazione della superficie dell’ex Teatro Tenda e del Bastione fiorito, affinché possano attrarre goriziani ma anche cittadini dalla Slovenia e dal resto della regione. Intendiamo fruire di un soggetto esterno per la gestione sia del Castello che del Teatro Tenda e del Bastione Fiorito, per far sì che possano essere valorizzati e usati per un numero maggiore di eventi e per una durata maggiore di ore nell’arco della giornata.

Ma non è finita qui per quanto riguarda il Castello e il nostro borgo. Grazie a 20 milioni di euro che giungeranno dallo Stato a Gorizia grazie ad un bando della Regione saremo in grado di attrarre sia nuovi residenti che nuove attività commerciali e di ricettività (B&B, appartamenti turistici, ecc.), ma non solo, in questa area tra viale D’Annunzio, via Rastello, via Cocevia e via delle Monache. Non è stato facile. Anzi è stato assai difficile e complesso, ma fantasia, capacità e determinazioni sono prevalsi.

LAVORO, GORIZIA DIVENTA LA CITTÀ DELLE OPPORTUNITÀ

Gorizia diventerà la città delle opportunità, anche in campo lavorativo. Ciò grazie alla Capitale europea della cultura, ma non solo. Recentemente, siamo riusciti a entrare nell’area della Zona Logistica Semplificata, grazie ad uno splendido lavoro di squadra svolto oltre che dai Comuni di Gorizia e Monfalcone, soprattutto dalla Regione e dalla Camera di Commercio, e consentirà nuovi insediamenti produttivi a Gorizia e nuova occupazione.

Con la Capitale della cultura, si aprirà uno spazio occupazionale a 360 gradi, in considerazione del fatto che le attività che graviteranno intorno a questo evento saranno le più varie, con opportunità per i creativi come per i tecnici, dagli operatori culturali in tutti i settori (imprenditori, musica, arte, teatro, cinema ecc) agli addetti nel campo della ricettività. Dai tecnici della comunicazione alle professioni dello spettacolo, e via elencando. Con gente che sicuramente arriverà anche da fuori città. È evidente, anche dopo aver dialogato con sindacati, enti di formazioni, categorie economiche, che sarà necessario avviare, insieme alla Regione, delle iniziative che facciano incontrare la domanda e la richiesta, e non solo in occasione della Capitale europea della cultura. Abbiamo verificato, infatti, che l’evoluzione veloce della società, in ogni campo, non ha permesso in molti settori un adeguamento dell’offerta scolastica e formativa, aderente alla realtà del mondo del lavoro. Quindi, promuoveremo iniziative che vadano nella direzione di coprire questi gap, visto che c’è una forte carenza di tante figure professionali.

Tornando alle iniziative su cui abbiamo lavorato in questi anni per rilanciare l’economia goriziana, abbiamo gettato le basi per l’istituzione della Zona Economica Speciale Europea a cavallo del confine italo-sloveno, per la quale abbiamo già consegnato ogni atto utile ai colleghi d’oltre confine.

Sempre in tema di impresa e lavoro è stata una nostra intuizione quella di unire gli sforzi con Monfalcone realizzando una sola Zona Industriale, i cui frutti abbiamo iniziato a raccogliere. Diverse imprese in zona industriale stanno assumendo ora un numero importante di dipendenti.

Nell’ambito della logistica citiamo la SDAG, di proprietà esclusiva del Comune: siamo riusciti a trasformare, grazie anche all’attuale governance, un manufatto che rischiava di trasformarsi in una cattedrale nel deserto in un luogo che oggi ha più di 30 dipendenti, genera ricchezza e ancor di più è destinato a farlo grazie ad ulteriori misure adottate.

Ulteriore occupazione e ricchezza la porterà l’Aeroporto Duca d’Aosta di Via Trieste. Come noto per lungo tempo ogni attività è rimasta bloccata anche per un contenzioso tra la Soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio e l’ENAC (è l’ente che “controlla” l’aeronautica civile). Ora, sbloccata la vertenza, possono finalmente ripartire i progetti che ci condurranno ad avere una importante riqualificazione ma anche straordinari investimenti, grazie ad una intesa con la Regione e la Camera di commercio. La nostra volontà rimane quella di attrezzare la struttura con edifici destinati all’hangaraggio, alla somministrazione di cibo e bevande, a sede museale e di associazioni oltre che di spazi per le famiglie e l’aggregazione anche turistica. L’aeroporto sarà quello che abbiamo sognato: luogo capace di attrarre turismo volante da tutta Europa, ma che assicurerà anche spazi per le famiglie, per chi vuole fare sport e per nuovi insediamenti produttivi. Stiamo lavorando per costituire, grazie anche alla Regione e alla Camera di commercio, un importante insediamento tecnologico, che si aggiungerà ai nuovi insediamenti che la nuova proprietà (una società multinazionale di 35 mila dipendenti) della società “Pipistrel” ha già annunciato di voler fare, con conseguente importante numero di nuovi assunti. Un’altra società di produzione di droni sta già trattando il suo insediamento.

Del resto, anche il Comune ha dato una mano ulteriore sbloccando i concorsi e assumendo 176 persone, di cui 109 a tempo indeterminato, molti dei quali giovani di cui la nostra Amministrazione aveva assolutamente bisogno. Altri 50 hanno partecipato a programmi retribuiti (tirocini, ecc.) di reinserimento nel mondo del lavoro. Nei mesi scorsi abbiamo bandito un ulteriore grande concorso.

Gorizia ha voluto e saputo svolgere un importante ruolo da capoluogo di provincia di cui la Giunta regionale di sinistra l’ha privata con legge. Gorizia collabora con tutto l’Isontino per concorrere a far crescere tutto il territorio, nella profonda consapevolezza che di questa crescita complessiva ne trae importante beneficio anche la nostra città. Ma importanti collaborazioni hanno avuto luogo e proseguiranno con Nova Gorica, in ambito urbanistico, culturale, sportivo, universitario, economico, per trasformare quel confine che una volta rappresentava un elemento di divisione in un elemento di unione.

SANITÀ, NEL FUTURO UN NUOVO OSPEDALE E SERVIZI ALL’AVANGUARDIA ANCHE NEL WELFARE

Anche nel settore sanità Gorizia ha recuperato, in gran parte, la devastante esperienza vissuta dalla nostra città con la precedente giunta regionale che, oltre a togliere il Punto nascite ha ridimensionato molti servizi importanti. Oggi Il nostro ospedale ha recuperato dignità ed è famoso, non solo in regione, per diverse sue eccellenze, tra le quali urologia, senologia, bariatria, dermatologia, malattie sessualmente trasmesse, ortopedia protesica, e diverse di queste hanno tratto un enorme beneficio dalla messa a disposizione del robot dal valore di 3 milioni di euro e da altre importanti attrezzature. Molto lo abbiamo già ottenuto grazie ad una grande collaborazione con la Regione: oltre 40 sono i milioni di euro che sono stati destinati da questa Giunta regionale esclusivamente al nosocomio goriziano, grazie ai quali si riqualificherà l’ex pneumologico di via Vittorio Veneto, struttura degradata da anni, che ritornerà a vivere, con un finanziamento di oltre 34 milioni di euro che permetteranno, di fatto, di realizzare un nuovo ospedale, chiamato di comunità con circa 45 posti letto complessivi, , affiancato dalla Casa della Comunità, dalla Centrale Operativa Territoriale e altri servizi. In questa struttura saranno attivi medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altre figure professionali che opereranno in ambulatori specialistici territoriali (medici specialisti, infermieri di comunità, dietisti, fisioterapisti, logopedisti, assistenti sociali, ecc), hospice (10 posti letto), suap e post acuti (15 posti letto), locali per attività di supporto, cup e ambulatori malattie sessualmente trasmissibili, palestra riabilitazione, Usca e Pua. Sempre nell’area di via Veneto, al Parco Basaglia, sono partiti i lavori per realizzare una struttura all’avanguardia con servizi mirati alle donne in stato interessante cui potranno rivolgersi utenti da tutta la regione ma anche dalla Slovenia. Personalmente la considero una prima, importante tappa per far riaprire, a Gorizia, il Punto nascite. Non sarà semplice ma se alcune strategie andranno in porto quelle che considero uno dei più grandi scippi alla nostra città sarà “sanato”. Complessivamente, come si vede, Gorizia vedrà un aumento esponenziale di servizi sanitari offriranno ai cittadini servizi sanitari con l’effetto anche di aumentare le disponibilità di letti presso il San Giovanni di Dio e diminuire largamente l’uso spesso improprio del Pronto Soccorso. Per quanto riguarda quest’ultimo, ospitato al San Giovanni di Dio, sarà ampliato e migliorato così come la Terapia intensiva (con quasi 6 milioni di euro) e l’obitorio. Un grande risultato per la nostra città e l’Isontino, grazie anche alla proficua collaborazione tra territorio e Reg ione che non solo ha ascoltato le nostre richieste ma ha reinserito Gorizia fra i poli sanitari da potenziare e valorizzare. Ed è in quest’ottica che chiederemo anche di risolvere in via definitiva la situazione della Cardiologia.

Dobbiamo essere davvero orgogliosi del personale ospedaliero di Gorizia anche per la sua attività “ordinaria” e non solo per i gesti di eroismo dimostrato durante il Covid-19 anche quando qui è stato istituito un Reparto Covid. È evidente che, sia per i nuovi servizi che saranno attivati, sia per rafforzare quelli attuali ci dovrà essere una dotazione adeguata di personale con la copertura di tutte le carenze. Inoltre, l’amministrazione comunale si farà carico di valutare una cooperazione con l’Azienda sanitaria al fine di supportare gli operatori sanitari con un’offerta riguardo asili nido e micronidi.

Il costante controllo dei servizi presenti, il mantenere e eccellenze ospedaliere, il fare gioco di squadra con tutti i comuni per avere risposte sul versante ospedaliero è un impegno che intendo esercitare per rappresentare l’autonomia di questo territorio rispetto ad altre realtà ma anche, nel contempo, per facilitare l’accesso dei cittadini a specialità dislocate su altre aree.
Dobbiamo peraltro prestare sempre più attenzione agli aspetti dove la componente sanitaria si intreccia a quella socio-assistenziale che vede protagonista prevalentemente il territorio. Permetterà sicuramente un passo avanti in tal senso la Casa della comunità e gli altri servizi che nasceranno in via Veneto che dovranno andare nella direzione di un consolidamento strutturale della rete territoriale con il rafforzamento dei ruoli e delle responsabilità in quanto rappresentano la concreta risposta ai bisogni del cittadino e ne garantiscono l’assistenza immediata e quotidiana: MMG, PLS, la rete di continuità assistenziale ed ospedaliera del territorio, l’accompagnamento e la regia degli interventi per la disabilità.
L’attenzione per tutte le possibili forme di supporto ai concittadini in difficoltà è una linea che mi ha sempre caratterizzato ed è su questa linea che intendo proseguire.
I nuovi scenari sanitari stanno ridisegnando nuove esigenze del cittadino e dell’intera collettività: sempre più si vuole evitare ricoveri ospedalieri a vantaggio di prestazioni effettuate a domicilio. Proponiamo quindi anche il pieno riconoscimento della professione infermieristica come figura di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza domiciliare, al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini.

Sempre sul fronte del benessere dei nostri cittadini e delle azioni di contrasto a fenomeni che generano patologie l’obiettivo è quello di portare avanti il lavoro già iniziato dall’amministrazione comunale per essere a fianco delle persone affette da azzardopatia, patologia e rendere la Città di Gorizia un’eccellenza in quanto a informazione, sensibilizzazione e divulgazione delle buone pratiche di contrasto all’azzardopatia e al sostegno alle persone più fragili, in particolare giovani e anziani. Ad esempio, si potrebbero prevedere misure volte a disincentivare lo sviluppo di questa patologia (tra cui la riduzione delle imposte comunali per gli esercizi che si convertono in luoghi “NO-SLOT”) e, anche grazie alla collaborazione tra Enti pubblici e privati, organizzare convegni sul tema.

Nell’ambito dei servizi civili, il cosiddetto “welfare”, probabilmente pochi sanno che Gorizia è presa ad esempio come vera e propria eccellenza. Oltre alle scuole è importante l’aiuto che viene fornito alle fasce più deboli che vengono aiutate economicamente per gli acquisti di ogni giorno come per abbattere i costi di locazione (contributi in base al reddito ed al numero di componenti del nucleo familiare). I servizi sociali vanno particolarmente ringraziati per lo stress cui sono stati sottoposti durante la pandemia, come peraltro vanno ringraziati anche tutti i dipendenti che hanno continuato ad erogare il servizio spesso a rischio della loro salute. Il Comune interviene e continuerà ad intervenire per la manutenzione degli edifici destinati agli anziani (ne abbiamo nei quartieri di Sant’Anna e Campagnuzza), alle donne oggetto di violenza in famiglia, ecc. Importanti sono i lavori che sono già stati svolti e che sono programmati nella Casa di riposo per anziani “Angelo Culot”.

L’attenzione per tutte le possibili forme di supporto ai nostri concittadini in difficoltà ha
sempre caratterizzato il “fare” della mia amministrazione ed è un’attenzione che intendo ribadire
nuovamente nella convinzione che affrancare dal bisogno e creare le condizioni che possano prevenire il precipitare di situazioni di difficoltà è un dovere etico, l’espressione di ciò che intendo quando parliamo di valore della cittadinanza. Questo si determina intercettando tutte le risorse possibili per il sociale, dando la massima attenzione alla struttura operativa. Per questo riconosco l’importanza della funzione di ente capofila del Comune di Gorizia nella gestione associata dei servizi sociali erogati a vantaggio di tutti i Comuni dell’Alto Isontino. Siamo di fronte Ad una grande esempio di collaborazione fra amministrazioni che mettono al centro non il proprio campanile ma il benessere della gente, anche al di là dei confini comunali. L’impegno di mandato è quello di continuare a mantenere attive tutte quelle strutture sociali che rendono Gorizia all’avanguardia nel numero e qualità delle risposte sociali quali: la Casa di Riposo, gli alloggi per anziani, quelli di emergenza fino al Centro Polivalente che si qualifica quale crocevia di incontro tra cittadini, associazioni locali, servizi.

Merita del resto rilevare come nei prossimi anni le nostre realtà si confronteranno con gli effetti di due fenomeni complementari: l’allungamento della vita – è diventato normale morire a 90 anni – e le conseguenze del boom demografico del dopoguerra. I più anziani aumenteranno mentre si ridurranno le risorse umane a disposizione per la cura, sia in famiglia che nel volontariato. Sarà dunque fondamentale dotare il Comune di Gorizia di una figura come il “Garante dei diritti delle persone anziane”, che possa promuovere interventi di sostegno e di tutela verso questi cittadini.

Ipotizzare servizi per anziani senza tener conto che la vecchiaia si sviluppa in un arco temporale pluridecennale e che le tipologie di bisogno dei sessantenni e settantenni sono ben diverse da quelle degli ultranovantenni, sarebbe come discutere genericamente di servizi per la fascia 0-30 anni mettendo insieme in un unico contenitore culturale e organizzativo punti nascita, neonatologie, asili nido, scuole, istruzione universitaria, postuniversitaria, sport, socialità e avviamento al lavoro.

I nidi, le scuole dell’infanzia, i servizi educativi tutti, sono l’espressione del nostro interesse ad investire sui più piccoli, sui temi dell’educazione, perché sentiamo forte la responsabilità di garantire opportunità e formazione ai cittadini del domani, a coloro ai quali consegneremo il futuro.

L’impegno sarà di restituire l’edificio ex istituto Lenassi, ora centro educativo -alla comunità, luogo simbolo per le famiglie ed i bimbi, oltre che edificio di pregio, significativo per la nostra città, luogo da riqualificare e restituire alla comunità nel suo aspetto migliore.

La sostenibilità per garantire tali risposte dovrà sempre passare attraverso la costante ricerca sulle scelte gestionali più opportune che garantiscano la continuità delle risposte alla cittadinanza su un complesso di strutture che comportano importanti spese.

Welfare è anche cercare di lenire il più possibile le conseguenze della guerra in Ucraina, che hanno come noto determinato aumenti di derrate alimentari ma anche e soprattutto un aumento folle delle bollette “energetiche” (gas, elettricità) e dei carburanti. Siamo già intervenuti e continueremo a farlo per sollecitare il Governo nazionale a disciplinare una moratoria che consenta alle famiglie ed imprese di pagare tutte le bollette dell’anno in corso rateizzandone gli importi nel 2023 e 2024.

Welfare è anche assicurare ai profughi dall’Ucraina, ospitati presso famiglie goriziane, un seppur modesto contributo destinato alle principali necessità, dal cibo ai farmaci, ai capi di abbigliamento.

VOLONTARI RICCHEZZA DI GORIZIA

L’associazionismo, mortificato da due anni di pandemia che ha impedito lo svolgimento di quelle attività che consentono di arricchire sia la persona che lo pratica che la comunità, continuerà ad essere sostenuto. Tante sono le attività svolte in ogni settore, da quello culturale a quello sportivo e socioassistenziale. Più in generale molti sono coloro che, al raggiungimento della pensione, giustamente non si sentono affatto ancora fuori dalla società. Puntiamo alla creazione di una forma associativa grazie alla quale chi vuol continuare la propria professione “pro bono” potrà farlo a beneficio della associazione e della comunità, soprattutto con le realtà già operanti sul territorio. Potrebbero intervenire ad esempio su: spostamenti urbani, assistenza sanitaria, assistenza contabile, legale, piccoli interventi casalinghi.

Uno degli obiettivi che ci poniamo è la sensibilizzazione dei cittadini ai temi della solidarietà sociale e della partecipazione promuovendo la cittadinanza attiva con iniziative volte a favorire l’avvicinamento delle persone al mondo del volontariato. Adotteremo un Regolamento comunale dei volontari civici e delle attività di volontariato, con il quale verrà istituito anche il Registro comunale dei volontari civici proprio per consentire ai cittadini e alle associazioni di prendersi cura del proprio territorio, attraverso forme di partecipazione e attività condivise. Con questo regolamento anche un cittadino che non appartiene ad alcuna associazione potrà mettere a disposizione le proprie capacità e conoscenze a beneficio della comunità. Un ambito particolare è quello delle pari opportunità, che è un risultato assolutamente ancora non traguardato ed al quale la nostra Amministrazione dedicherà grande attenzione.

I NOSTRI AMICI ANIMALI

Uno spazio va assolutamente dedicato al benessere degli animali cosiddetti d’affezione, prevalentemente cani e gatti, che mai come oggi rappresentano davvero, per molte famiglie e per molte persone, una presenza importante nella vita di tutti i giorni. Di cani ve ne sono circa 4.000 nelle famiglie goriziane. Abbiamo cercato con forza di migliorare nella nostra città i servizi per questi meravigliosi animali, realizzando aree di sgambamento per cani, dove farli correre senza rischi per le persone, ma anche intervenendo sulla struttura del canile di Lucinico per renderla migliore e proseguiremo su questa strada.

È stata cambiata anche la gestione sia dell’oasi felina di via degli Scogli, che miglioreremo, sia del canile, che ha portato alla realizzazione di nuove iniziative di sensibilizzazione, con grandissima soddisfazione dei fruitori.

Intendiamo realizzare anche un cimitero per queste bestiole da affezione, dove poter sotterrare le loro spoglie. Abbiamo avviato – e continueremo a farlo – campagne volte all’adozione. Abbiamo la fortuna di avere a Gorizia donne e uomini che amano gli animali e che li accudiscono. Ci riferiamo anche alle colonie feline ed all’importante opera svolta da chi le segue amorevolmente.

Siamo anche però intenzionati a chiedere un maggior senso di responsabilità per chi circola in città con il proprio cane. Purtroppo, c’è ancora una scarsa responsabilità di certi padroni che non raccolgono le deiezioni dei loro cani e, fenomeno diffusissimo, non si dotano di una bottiglietta d’acqua per lavare la pipì dai muri della città, facendo sì che, soprattutto nei mesi estivi, ciò crei non pochi disagi ed esteticamente dia il senso della scarsa pulizia. Quindi, faremo una campagna di sensibilizzazione in questo senso.

MERAVIGLIOSI GIOVANI: GORIZIA È VOSTRA

In questi cinque anni ho incontrato tantissimi giovani, assorbendo una energia straordinaria, che mi spinge a impegnarmi perché Gorizia diventi non solo Capitale della cultura ma Capitale dei giovani. Ciò anche perché da Gorizia, da sempre, sono partiti campioni a 360 gradi e, di recente, ho avuto occasione di dialogare con alcuni ragazzi, non ancora maggiorenni, che mi hanno riempito d’orgoglio perché hanno manifestato la loro genialità in ambito informatico, dando vita a delle originali start-up e creando addirittura già una società in questo settore.

Di eccellenze così, Gorizia sono certo ne abbia diverse. E con la Capitale della cultura dovranno emergere, e ci daremo da fare tantissimo perché ciò avvenga. Gorizia, come Trieste e tante altre città italiane, da tempo viene considerata una città di anziani. Non sarà più così, perché sono sicuro che la Gorizia che stiamo preparando riuscirà a sfondare anche fra le giovani generazioni. A breve, grazie ai nuovi corsi universitari e altre iniziative, arriveranno altre centinaia di giovani in città, e devono trovare un ambiente assolutamente a loro misura. Un ruolo importantissimo, in questo senso, lo avrà il Punto Giovani, su cui abbiamo già investito molto, trasferendo anche la sede nella centrale via Garibaldi, e continueremo a investire.

Qui, presto, per i giovani che amano la musica, saranno realizzate una sala prove e una sala registrazione, completamente insonorizzate. Abbiamo abolito l’ordinanza anti-schiamazzi, anche se lo slancio che ci aspettavamo dopo questo provvedimento è stato rallentato dalla pandemia, che ha negato ai giovani il diritto alla socialità, a vedersi, frequentarsi, studiare e fare sport insieme, a pensare al futuro. Non abbiamo, per questo, potuto realizzare eventi legati al tempo libero, eventi musicali e di aggregazione, ma intendiamo farlo nei prossimi cinque anni. Anche per far recuperare ai nostri giovani il tempo perduto.

C’è l’impegno ad attivare delle forme di collegamento permanente, al passo con i tempi, con i giovani affinché dal continuo contatto con i ragazzi la città possa crescere insieme a loro.

UNA CITTÀ A MISURA DI STUDENTE

Gorizia città universitaria. Un mantra che per anni è risuonato a vuoto e al quale la nostra amministrazione ha dato finalmente attuazione. In questi anni, anche grazie all’impegno del Comune per favorire il potenziamento dei servizi destinati agli studenti, si è registrato un significativo incremento del numero degli iscritti che frequentano i corsi a Gorizia. Ma il risultato veramente straordinario che siamo riusciti a raggiungere, trovando nella Regione piena condivisione, è stato quello dei due nuovi corsi di laurea in ambito sanitario (Assistenza Sanitaria e Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) che saranno avviati dall’Università di Trieste da ottobre e che si aggiungono agli attuali corsi universitari. Sono stati avviati anche corsi professionali destinati alla formazione dei macchinisti per i treni, frequentato da giovani provenienti da tutta Italia, nonché quello per la movimentazione di macchine destinate alla logistica presso la SDAG. E saranno attivati a breve due master universitari, uno dedicato al Giornalismo internazionale (in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti), che già ora si candida a diventare la Scuola di Giornalismo di riferimento per il Nordest, e uno su temi ambientali. Risultati sino a ieri ritenuti impossibili, ai quali aggiungiamo l’obiettivo di fare di Gorizia la città della comunicazione, grazie al potenziamento dei corsi di laurea di quest’ambito. Sarà una proposta universitaria di assoluto valore, che intendiamo promuovere in maniera efficace anche grazie a un nuovo portale, “Io Studio a Gorizia”, che conterrà informazioni sulla proposta formativa attivata dagli atenei nel Polo goriziano.

Alcune esperienze formative, come il laboratorio di rigenerazione urbana che ha visto il Dipartimento di Ingegneria e Architettura collaborare con gli uffici comunali, hanno ottenuto importanti riconoscimenti, anche da parte della stampa nazionale.

Grazie alla Camera di Commercio, poi, sarà completata la messa in sicurezza della sede di via Alviano e saranno reperite le risorse per la seconda fase della realizzazione di una vera e propria mensa universitaria. Dopo anni di stallo, da febbraio però il servizio di erogazione dei pasti nella sede universitaria viene già assicurato, con grande soddisfazione da parte degli studenti. Qui intendiamo avviare il recupero del parco dell’ex seminario, attraverso la sottoscrizione di un accordo quadro tra Regione, Università di Trieste e Comune, creando anche un collegamento ciclo-pedonale con il vicino ex sanatorio, che diventerà il nuovo ospedale di comunità, e il polo scolastico che sorgerà nell’area dell’ex ospedale civile di via Vittorio Veneto.

Senza dubbio il nostro sforzo sarà indirizzato a consolidare e a rafforzare l’offerta universitaria a Gorizia, grazie alla collaborazione con la Regione e i due atenei. Ma parimenti cercheremo di aumentare anche l’offerta formativa che deriva dai corsi di elevata professionalità (ITS) in sinergia con le superiori del territorio, la Regione e partner privati. Da non trascurare altri servizi a beneficio della popolazione universitaria, come le residenze ad essa destinate. Gli studenti, infatti, lamentano la difficoltà nel reperire alloggi e è questa la ragione per cui abbiamo messo in contatto la domanda con l’offerta, promuovendo e agevolando i soggetti privati che intendono investire in questo ambito. Attueremo forme di sgravi fiscali per chi affitta agli studenti a prezzo calmierato, proponendo un protocollo tra Comune, portatori d’interesse e associazioni dei proprietari immobiliari e un tavolo tra le associazioni di categoria e gli studenti, per fare incontrare domanda e offerta di servizi dedicati ai giovani, per i quali promuoveremo iniziative culturali ad hoc. In vista del 2025, inoltre, attiveremo insieme alle università dei progetti sul modello di Erasmus, per portare a Gorizia studenti da tutta Europa e far loro vivere in prima persona le iniziative della Capitale europea della cultura. Alcuni importanti interventi sono già stati avviati (pensiamo a Palazzo Paternolli di piazza Vittoria e ad altri complessi già acquistati che diverranno residenze per studenti) e altri lo saranno a breve.

SCUOLE PIÙ SICURE PER I NOSTRI FIGLI

Creare luoghi sicuri dove le bambine e i bambini della città possano studiare e giocare è sempre stato uno degli obiettivi irrinunciabili di questa amministrazione. Anche quando il Covid e le restrizioni ci hanno messi a dura prova, il nostro impegno è stato massimo per reperire nuovi spazi e fare tutto il necessario per far aprire le scuole in sicurezza. Oltre a questo, abbiamo continuato senza sosta a impegnare risorse considerevoli sul piano della manutenzione, dell’adeguamento antisismico e dell’efficientamento energetico delle scuole. Complessivamente, abbiamo investito circa 16 milioni di euro, dalle scuole dell’infanzia alle elementari. Ecco spiegato l’elevato investimento nel Palazzo Lenassi ma anche nell’ex Scuola “De Amicis” di via Udine a Lucinico.
Non è possibile che ai nostri giorni un bimbo o un adolescente venga condotto in una struttura scolastica che non sia oltre che funzionale alla didattica anche e soprattutto assolutamente sicura! E noi abbiamo reso le scuole più sicure non solo grazie a questi interventi, ma anche collocando in molti punti strategici nuovi impianti di videosorveglianza, uno di questi rivelatosi importantissimo per delle recenti indagini in seguito a un deprecabile furto in una scuola della città.

UN NUOVO POLO SCOLASTICO IN VIA VENETO

Gorizia viene presa come esempio per i servizi destinati all’infanzia. Dobbiamo però pensare al domani e a dopo ancora e è questa la ragione per cui abbiamo condiviso con la Regione la necessità di riqualificare gli edifici scolastici delle scuole medie superiori, realizzando al posto dell’ex ospedale civile di via Vittorio Veneto un complesso moderno destinato alla formazione dei nostri giovani: il primo polo formativo così inteso nella regione, attrezzato con palestre, mensa, auditorium, aree verdi e aree per laboratori e per quella didattica che ancora non conosciamo ma che si renderà necessaria tra 10 o 20 anni. Guai a non investire nella formazione dei nostri giovani e guai a costringerli a frequentare scuole in altre province, creando disagi e disservizi a loro e alle famiglie.

LO SPORT GORIZIANO CON JACOBS E I NOSTRI RAGAZZI

Abbiamo ancora nel cuore, tutti noi, l’emozione che abbiamo vissuto la scorsa estate davanti alla tv mentre, sulla pista dello stadio di Tokyo, stava sfrecciando un goriziano d’adozione, Marcell Jacobs, l’uomo più veloce del mondo, per conquistare una storica medaglia d’oro nella gara regina delle Olimpiadi. Un percorso, il suo, che con orgoglio ricordiamo essere partito dalla nostra città, dove anni fa Marcell aveva iniziato ad allenarsi sotto gli occhi di un altro grande vanto dello sport goriziano, Paolo Camossi. Una grande notizia: in settembre Marcell e Paolo saranno ospiti del Comune di Gorizia per una grande giornata di sport. Il loro esempio ha riacceso in tanti giovani goriziani la passione per lo sport. E lo ha fatto in un momento importantissimo, nel mezzo di una pandemia che ci ha costretti tutti quanti in casa, privando per lunghi tratti anche i nostri giovani del piacere di fare sport. Con questo spirito e con questo entusiasmo, la nostra amministrazione ha investito come mai prima d’ora nella riqualificazione degli impianti sportivi. A cominciare proprio da quella pista di atletica che ha visto nascere prima Camossi e poi Jacobs, che ha bisogno di essere rinnovata: abbiamo infatti già fatto la gara per affidare questi lavori. Il campo di atletica tornerà presto ad essere un gioiellino invidiato da tutta la Regione, anche perché si trova al centro di una vera e propria “Cittadella dello sport”, con il vicino Pala Brumatti, i campi da tennis e la piscina comunale. Lo implementeremo realizzando dei collegamenti tra le diverse strutture, per metterle in contatto e trasformarlo in un vero centro sportivo universale, favorendo la sinergia tra le società sportive che lo popolano.
Una di queste, la piscina comunale, è una delle poche strutture sportive in regione che anche durante la pandemia è riuscita nell’impresa di restare sempre aperta, continuando a garantire non solo la possibilità di fare qualche bracciata in acqua, ma anche di non interrompere i corsi dedicati alle mamme in attesa e alle persone più anziane. La piscina sarà trasformata grazie a un investimento di 2,5 milioni di euro, che consentiranno di rendere ancora più bella e divertente anche l’area esterna, dove da quest’estate troverà posto un grande gioco acquatico per i bambini. Vedrete, sarà bellissimo!
Incentivare una collaborazione tra gli impianti natatori di Gorizia e Nuova Gorizia per la realizzazione di un polo unico suddiviso su due sedi per il settore sportivo, sociale e riabilitativo.
Le strutture che hanno richiesto interventi di manutenzione in questi anni sono state molte, compresi i principali campi da calcio, che oggi grazie a un investimento di 400 mila euro godono di nuovi impianti di irrigazione. In uno di questi, il campo che i goriziani sono abituati a conoscere come Stadio Baiamonti, abbiamo concluso una lunga e importante opera di riqualificazione dell’intero impianto e ne abbiamo celebrato la storia gloriosa intitolandolo al cav. Rosario Vizzari. Complessivamente, abbiamo investito sulle strutture sportive oltre 9 milioni di euro e ci impegniamo a continuare a farlo.

La Gorizia che vogliamo, e che abbiamo già iniziato a costruire, è una città di sportivi e per gli sportivi. Intendiamo continuare a ospitare eventi sportivi di caratura nazionale e internazionale, alla luce del successo della tappa del Giro d’Italia ospitata nel maggio 2021. Così come intendiamo valorizzare ulteriormente l’attività delle tantissime associazioni sportive che svolgono attività a Gorizia. Per questo è nostra intenzione modificare i regolamenti comunali azzerando l’imposta pubblicitaria per gli impianti sportivi e incentivando, così, le sponsorizzazioni private che rappresentano il principale sostegno alle attività sportive.

Vogliamo, inoltre, valorizzare al massimo le realtà che si impegneranno a offrire spazi e opportunità di crescita ai giovani. Il potenziamento dei settori giovanili è la chiave per dare inizio a una nuova e fortunata stagione dello sport goriziano, ma è anche via maestra per promuovere l’attività sportiva come strumento di benessere e prevenzione. Per questo, promuoveremo un grande progetto permanente di “Educazione allo Sport”, ai suoi valori, al rispetto delle regole e al fair play.
Sogno come sede di questo progetto l’Ugg. La palestra di via Rismondo ha visto nascere e crescere intere generazioni di campioni goriziani, ma da tempo ha smarrito lo spirito che l’aveva sempre contraddistinta e che è immortale nel suo motto “Volere è Potere”. Il Comune farà la sua parte, insieme alle altre istituzioni, per garantire le migliori condizioni affinché questa realtà che tutti i goriziani hanno a cuore, con alle spalle oltre 150 anni di storia, possa tornare al ruolo di un tempo.

Infine, un grande progetto di riqualificazione avrà per protagonista la struttura principale della nostra città, il Pala Bigot di via delle Grappate, chiuso da tempo, che tornerà a splendere grazie a un intervento radicale che permetterà di ospitare qui non solo grandi eventi sportivi, ma anche eventi culturali e concerti con oltre 7 mila spettatori. Sarà una struttura unica, come non ce ne sono da Padova fino a Lubiana. Ogni anno saranno organizzate decine di concerti, con oltre 100 mila persone che arriveranno a Gorizia da tutto il Nord Est.

UN PATTO PER LA CITTÀ

In questi cinque anni siamo riusciti a costruire un rapporto con le altre realtà cittadine, in particolare Camera di Commercio e Fondazione CaRiGo, ma anche con istituzioni fondamentali come la Regione, gli altri Comuni dell’Isontino e di altre aree del Friuli Venezia Giulia. Questo ci ha permesso, in molti settori, di aprire progetti territoriali rispetto ai quali è assurdo trincerarsi all’interno dei propri confini. Per questa ragione vi è la assoluta necessità di stringere un patto di collaborazione per il futuro del nostro territorio tra le principali istituzioni che operano sul territorio, in primis, oltre ovviamente alla Regione (e le sue “declinazioni” come ERPAC, EDR, PromoTurismoFvg, ecc.) con cui la collaborazione è già assai proficua, costruttiva e continuativa, anche con la Camera di Commercio della Venezia Giulia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e la Curia Arcivescovile.

Con la Camera di Commercio – la cui fusione tra i due enti, quello goriziano e quello triestino ha consentito di unire le forze e di allargare gli orizzonti isontini ormai troppo provinciali – grazie ai continui e proficui rapporti siamo riusciti ad assicurare la disponibilità ad investimenti innovativi nell’ambito del commercio. Ma ricordiamo anche gli investimenti presso l’Aeroporto Duca d’Aosta destinati alla realizzazione di un nuovo ed importante polo tecnologico, eccezionale strumento per portare a Gorizia know-how, insediamenti produttivi, risorse ed occupazione. Ciò oltre agli studi, da essa finanziati, volti alla costituzione della Zona Logistica Semplificata Rafforzata. Importanti le risorse destinate da sempre agli insediamenti universitari, sia presso la Casa dello Studente che nel sito di via Alviano (gli ultimi per la sicurezza e la realizzanda mensa universitaria). Oltre ad altri interventi in termini di investimenti e di spesa corrente.

La Fondazione CaRiGo con equilibrio continua a destinare importanti risorse ai giovani, alla cultura, al sociale, all’istruzione in generale ed all’università in particolare, al verde, al sociale, al turismo.

Importante è il ruolo svolto sul territorio dalle diverse declinazioni della Curia Arcivescovile, dall’ambito sociale al disagio a quello culturale, formativo e sportivo. Importante è stata e continua ad essere la sua azione destinata all’accoglienza (per cui vi è già in essere una convenzione con il Comune) ma anche all’aggregazione giovanile. Con la Curia abbiamo condiviso, e continueremo a farlo, importanti collaborazioni non solo legate a questi ambiti ed alla Capitale Europea della Cultura 2025, ma anche alla promozione di percorsi tranfrontalieri (accoglienza e carità) ed importanti appuntamenti che potrebbero aver luogo a Gorizia.

Ecco perché è oltremodo importante dare vita ad un tavolo permanente di concertazione destinato a far crescere meglio e di più Gorizia. È indispensabile che la mano destra sia a conoscenza di ciò che fa la mano sinistra e pertanto concentrare le forze e risorse verso progetti condivisi, nella comune consapevolezza che l’obiettivo non è quello di affermare il primato dell’uno sull’altro, bensì quello di Gorizia, che abbiamo il dovere morale di lasciare ai nostri figli e nipoti più bella e con maggiori opportunità.

Uno strumento della Camera di Commercio, ARIES, diventerà partecipato anche dal Comune di Gorizia, in cui il Consiglio comunale ne delibererà l’ingresso, al fine di esternalizzare non già la decisione di quale evento realizzare e come farlo, bensì al fine di snellire il carico di lavoro del Comune, sfoltire gli adempimenti burocratici ed aumentare l’efficacia delle misure adottate. Come peraltro intendiamo entrare nella compagine societaria di altri soggetti, che avranno il compito di migliorare servizi resi. Ci riferiamo alla gestione dei posteggi a raso, unitamente ad altri importanti servizi come la segnaletica ed il verde (non è possibile che per la mancanza in quel momento di dipendenti non si possa svolgere un intervento ritenuto essenziale) ma anche i tributi, che a nostro avviso dovranno essere nuovamente gestiti direttamente dal Comune oppure da una società in house, cioè dal Comune controllata. Rammentiamo tutti le polemiche e molti contenziosi avviati da esercizi pubblici, al cui fianco moralmente eravamo e rimaniamo, a causa di interpretazioni diverse dalla nostra delle relative normative.

MIGLIROARE I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Il Comune dovrà dotarsi di nuovi strumenti per migliorare la macchina amministrativa, tra cui lo Statuto del Comune e il Regolamento del Consiglio comunale, le cui modifiche vanno adottate con una maggioranza qualificata, perciò d’intesa tra maggioranza e minoranza. Sin dall’inizio della consigliatura si era deciso di farlo ma, evidentemente, il Consiglio ha avuto altre incombenze ritenute prioritarie. Ora però non possiamo più tardare ed entro la fine dell’anno bisognerà procedere alla modifica di due strumenti che sono ultra-datati, oltre che in parte in contraddizione con la sopravvenuta normativa. Non è possibile che ogni seduta di Consiglio debba essere dedicata per tre ore (la metà della durata media di una seduta) alle interrogazioni e interpellanze orali, che potrebbero essere sostituite largamente da quelle scritte, o che si possano tollerare 19 gruppi consiliari su 40 consiglieri, o ancora che ogni consigliere possa intervenire per 45 minuti ad esempio su una mozione, o che sia sufficiente un solo consigliere comunale per chiedere la “presenza del numero legale” per poi consentire al medesimo consigliere di assentarsi dal voto. Questi sono solo alcuni esempi che rallentano e spesso bloccano de facto l’azione del Consiglio. Così come vanno introdotti ulteriori accorgimenti che consentano al Consiglio di migliorare l’efficacia della sua azione. Va salvaguardato il diritto di intervento, di critica, proposta, ma anche il diritto/dovere di governare, analogamente a quanto accade negli altri Comuni. E ciò al di là di chi governerà. Noi riteniamo, infatti, che se è ovvio il ruolo importante di una maggioranza di consiglieri che governa, lo è parimenti anche quello della minoranza, per la sua capacità di proposta e di critica. Ecco perché a nostro avviso su alcuni temi fondamentali vi dovrebbe essere la disponibilità anche da parte della minoranza di concorrere al governo della Città. Altri accorgimenti dovranno essere adottati dalla maggioranza, e tra questi la approvazione del bilancio di previsione che, se fosse impossibile approvare entro la fine dell’anno precedente, dovrebbe esserlo entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento al fine di evitare la amministrazione del Comune “per dodicesimi”, consentendo pertanto di ottimizzare i tempi del governo della Città.

Tutti i candidati delle Liste che sostengono la candidatura a Sindaco di Rodolfo Ziberna si impegnano formalmente ad operare al fine di realizzare questi punti, impegnandosi altresì ad adeguarsi, in riferimento agli altri argomenti che verranno posti all’attenzione delle Commissioni del Consiglio comunale, alle elementari regole della democrazia, ovvero che una Maggioranza, e è tale, deve operare con spirito di squadra, cioè aderendo a ciò che la maggioranza dei consiglieri decidono, in virtù del fatto che gli elettori votano un programma elettorale e dei candidati che si impegnano a realizzarlo con questa squadra.